Il nuovo testamento di apre con il vangelo di Matteo. Questo comincia con la discendenza di Gesù indicando la provenienza dal re Davide di cui si può leggere la storia nell'antico testamento. Ma sempre in Matteo 22,41 si può leggere che Gesù stesso risponde ai farisei chiedendo come può essere il Messia un discendente di Davide se è Davide stesso a chiamarlo Signore. Io penso che non ci si debba trarre in inganno nel pensare che Gesù non sia il Messia, perchè infatti sempre in Matteo 11,2 i discepoli di Giovanni il Battezzatore vanno da Gesù per chiedere se è lui il Messia e la risposta non offre dubbi, ma piuttosto possiamo pensare che Gesù intenda elevarsi sopra gli uomini (non per superbia) indicando o forse facendoci ragionare sul fatto che il Messia è mandato da Dio e non creato dall'uomo. A sostegno di questo si potrebbe ricordare il come nacque Gesù, ossia dall'immacolata concezione di Maria per opera di Dio stesso. Il vangelo prosegue con i re magi per i quali purtroppo non viene indicato molto sulla loro storia e sul come siano stati messi sulla via di Gesù (se non un riferimento al fatto che seguono la stella mandata molto probabilmente da Dio). In Matteo 2, si vede che fin dal principio satana gia ci prova a far sparire ogni traccia del Messia appena nato, ma allo stesso modo si può vedere che Dio prevale su ogni cosa e che il male niente può contro il suo volere e così avviene, Gesù si salva e in molti (i bambini) muoiono per nulla (ma per mano dell'uomo). In Matteo 3 si parla di Giovanni il Battezzatore, il quale nel fiume giordano battezza i peccatori usando la semplice acqua, ma gia annuncia l'arrivo di Gesù e il suo battezzare con lo Spirito Santo. Qui accade qualcosa di particolare, sembra che per volontà di Dio, Gesù abbia bisogno di essere battezzato da Giovanni prima di ottenere i doni divini. E' possbile che questo avvenga perchè si realizzi quanto scritto nell'antico in riferimento al fatto che Giovanni sia colui che prepara la strada all'arrivo di Gesù. Sembra che ancora Gesù debba affrontare alcune prove prima di portare il messaggio, viene infatti messo a dura prova dal diavolo e il mio parere è che gia qui da dei messaggi importanti per chiunque, vediamoli: - Gesù ha fame e il diavolo lo incita a procurarsi il pane in modo facile, ma Gesù ci ricorda che non di solo cibo noi dovremo vivere, ma anche di ogni parola che viene da Dio. - poi possiamo dire che il diavolo lo incita al tentato suicidio dicendo che se Dio lo ama veramente allora interverrà in suo favore, ma Gesù ci ricorda che è scritto di "non sfidare il Signore tuo Dio". - nell'ultima prova il diavolo propone a Gesù la stessa cosa che propone a noi tutti ogni giorno, adorare il diavolo per avere ogni bene terreno e qui è ovvio il richiamo al primo comandamento di Dio. Questo punto è quello che forse maggiormente dovrebbe far riflettere ognuno di noi ogni giorno sulle nostre scelte. Gesù è pronto! Comincia ad annunciare il suo messaggio e a compiere miracoli e raccoglie a se i suoi discepoli; la sua notorietà cresce. In Matteo 5 (le beatitudini), secondo me si può dire di avere un preannuncio di come è il regno di Dio e il suo metodo di giustizia (che poi Gesù spiegherà in parabole). Infatti si vede che Dio darà il suo Regno (la nuova terra senza il male) a chi si comporta secondo il suo volere e secondo le sue leggi e dichiara inoltre che per ognuno che porta (o porterà) il suo messaggio, ci saranno tempi bui e problemi sicuri, ma che di questo non ci si dovrà scoraggiare in quanto Dio ha gia preparato ricompensa in cielo. In Matteo 5,13 Gesù insiste sul fatto che si ha bisogno di gente che porti il suo messaggio, perchè se si smette di portare il messaggio, si diventa come il sale senza sapore o come una lampada messa sotto il tavolo, inutili. Qui si può pensare ancora che il messaggio sia rivolto ai soli discepoli e non a tutti, ma più avanti sarà chiaro che ognuno di noi è chiamato a parlare di Lui agli altri. Matteo 5,17 secondo me è un messaggio importantissimo ai giorni nostri, specie per chiunque ha letto in qualche modo la Bibbia o ne ha solo sentito qualche stralcio qua e là ed è pieno di confusione nella testa. Qui infatti Gesù afferma in modo inoppugnabile che non è venuto per abolire la legge di Mosè (10 comandamenti e forse qualcos'altro che a noi ancora non è pervenuto) e l'insegnamento dei profeti, ma bensì per "compierla in modo perfetto", e aggiunge che fino alla fine dei tempi non una sola parola delle leggi di Dio saranno cancellate. Poi passa ad un insegnamento più severo e che se ci si pensa può spaventare; se si insegna male e se si omette di seguire anche un solo comandamento saremmo piccoli nel Suo Regno, ma aggiunge pure (forse per evitare fraintendimenti) che se non si farà la volontà del Padre più seriamente dei Farisei e dei Maestri della Legge, allora certamente non si entrerà nel regno di Dio. Quindi Gesù spiega il modo in cui per esempio amplia o perfeziona il significato della Legge "non uccidere", spiegando che si dovrà anche andare d'accordo senza avere problemi in sospeso con chiunque fratello o avversario che sia e che questo va fatto prima di presentarsi a Dio con le offerte. Qui forse Gesù fa un riferimento a quanto Dio dice ad un certo punto al popolo ebraico dopo l'ennesimo richiamo, ossia quando li sgrida perchè essi continuano a portare le offerte ma appena escono dal Tempio ricominciano a disubbidire alle leggi (c'è qualche somiglianza ai nostri tempi?) e Dio continua dicendo loro "credete forse che Io abbia bisogno delle vostre offerte e che non possa crearmele da Solo ogni volta che Voglio?, quello che Voglio è che seguiate le leggi!" (l'ho riportato come lo ricordo, ma sono sicuro che il nesso è questo). Matteo 5,27. Viene ampliato il concetto di adulterio. Ai nostri tempi gia ormai si giustifica con ogni frase senza più ritegno, ho perfino sentito dire che tanto ormai lo fanno tutti .... come se fosse giustificazione e il problema è che noi riteniamo adulterio solo il fatto compiuto, ma Gesù lo amplia dicendo che il solo pensiero è gia infrazione della Legge. Prosegue con una sorta di incitamento per il quale ci chiede di privarci di parte del corpo umano se proprio non riusciamo a tenerla a bada. Forse Gesù intendeva seriamente di tagliare via la mano se questa ci porta a rubare, ma io preferisco pensare che il suo suggerimento sia più portato al cercare da parte nostra di non metterci nelle condizioni di peccare, ossia se entrando in un negozio siamo tentati di rubare, facciamo a meno di entrarci per non cadere in tentazione,e così via per ogni cosa. Poi parla del giuramento e mi sembra ovvio si allacci alla legge di non dire falsa testimonianza. Amplia anche questa dicendoci di non dover mai giurare su nulla come se questo potesse avere valore, perchè ci ricorda che noi non abbiamo potere su niente, ma solo Dio ce l'ha. Per cui ci chiede di dire Si quando è si e No quando è no, il resto è superfluo e inutile. Di qui amplia anche il concetto del perdono chiedendoci di dimenticare la vendetta per il prossimo, di mostrarci umile nei confronti di chi ci fa del male. La cosa non è ovviamente facile da fare (e niente è facile), ma di sicuro sappiamo che alla violenza si continua a rispondere con la violenza e non c'è mai fine finchè una delle due parti non si "umilia" lasciando correre (se di umiliarsi si può parlare, nell'antico si può leggere nel libro della sapienza per capire che più che di umiliarsi si parla di levarsi al di sopra, farsi "piccoli" per essere "grandi"). Anche i nemici, continua, dobbiamo amare e salutare perchè altrimenti "in che siamo diversi da loro?" ci chiede Gesù. Questo concetto tornerà più avanti nel vangelo di Matteo. Elemosina e ipocrisia. Qui è una delle molte volte in cui ripete che le cose vanno fatte con il cuore e non per piacere agli altri umani. Se fai un gesto "buono", ma solo perchè gli altri in società pensino bene di te, non si avrà altra ricompensa dice Gesù, meglio fare in segreto il bene, così che solo Dio possa apprezzare e ricambiare il gesto. Stesso vale per la preghiera! Ed ecco che ci insegna il Padre Nostro. Da poco la chiesa ha proposto il cambiamento della frase : "non indurci in tentazione", ma se leggiamo nella Bibbia, era gia scritto "fa che non cadiamo in tentazione", diciamo che era stata "forse" gia insegnata male prima, ma non credo abbia importanza perchè è la preghiera che conta e la sincerità con cui si fa, il resto Dio lo sa ancora prima che noi lo chiediamo. Su questa preghiera possiamo fermarci un attimo a riflettere, siamo abituati a ripeterla così come ce l'hanno insegnata, ma abbiamo mai riflettuto in ciò che si chiede? Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, (richiamo al primo comandamento) venga il tuo regno (alla fine del mondo che conosciamo) sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra (qui penso si dovrebbe leggere l'antico testamento per capire meglio la frase nel suo insieme. Un riassunto troppo breve : è Lui che comanda ogni cosa o creatura, Lui l'ha creata e solo a Lui ci dobbiamo riferire per ogni cosa e ogni volta che necessitiamo, ma anche per i ringraziamenti) dacci oggi il nostro pane quotidiano (qui gli chiediamo di provvedere al nostro bisogno di nutrirci e di questo ne abbiamo bisogno ogni giorno, ma oggigiorno sembra che ce ne siamo dimenticati, troppo sicuri delle scorte che ormai abbiamo, ma se ci riflettiamo, basta un attimo e tutto ci può essere portato via così come dato. Pensiamo agli tsunami, ai terremoti, alle esondazioni o inondazioni, ma anche alla semplice perdita del lavoro, ecc ecc.) rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori (qui se ci pensiamo bene, stiamo chiedendo di essere trattati come noi trattiamo gli altri e più avanti quando Gesù spiega com'è il Regno dei Cieli, vedremo tornare questo metodo di giudizio nei nostri confronti. Questa frase della preghiera deve farci riflettere moltissimo) fa che non cadiamo in tentazione, ma liberaci dal male (anche qui io penso ci si possa aiutare con l'antico per capire bene. Dio ci mette in guardia durante il percorso della nostra vita umana, quando le cose vanno bene, si rischia di dimenticarci di Lui e di prendere la via del male, ma anche quando le cose vanno male potremmo dimenticarci di chiedere a Lui aiuto e prendere la strada errata. Per questo nel percorso della nostra vita, noi si deve affrontare alcune prove difficili come le ha dovute affrontare Gesù con il diavolo all'inizio, quando è stato tentato. Dio lascia che il male ci metta alla prova per provare quanto è grande la nostra fede e se noi sapremo resistere fino alla fine, allora saremo premiati, se invece prenderemo la via facile e cadremo nella tentazione, allora il fuoco eterno sarà il nostro castigo) Amen (molti significati di questa parola di chiusura, che comunque ha a che fare con verità, sicurezza,certezza, così sia!) Continua con Matteo 6,16. Anche fare digiuno e mostrarlo agli altri per far vedere quanto siamo bravi è da ipocriti e non va bene, ci dice che è inutile farlo. Quindi ci invita a non rincorrere e accumulare le ricchezze qui in terra, dove in un modo o nell'altro finiranno tutte per sparire, ma di accumularle per il cielo. La frase conclusiva deve far riflettere: "dove sono le tue ricchezze, la c'è anche il tuo cuore". Qui a breve ci sarà un allacciamento a questa frase, dove parla di Dio e i soldi. Gli occhi e la luce. Potrebbe esserci un riferimento al fatto che gli occhi sono lo specchio dell'anima. Io personalmente, sono convinto che bastano pochi minuti guardando in faccia una persona per capire con chi si ha a che fare. Ed ecco il riferimento di cui avevamo parlato qualche riga sopra, Dio e i soldi. Gesù ci fa notare che nessuno può servire due padroni perchè in ogni caso uno verrà preferito all'altro e quindi ci invita a riflettere sul nostro attaccamento al denaro e sulla nostra fede in Dio e ci dice non potete servire Dio e amare i soldi (ancora una volta allusione al primo comandamento. Ricordiamoci che gli altri dei falsi, sono tutti quegli oggetti inanimati che l'essere umano apprezza e idola come se avessero valore o poteri di alcun tipo). Matteo 6,25. Gesù ci invita a non lasciarci prendere dalle preoccupazioni di ogni giorno e da quelle dei giorni in avvenire, ci invita a cercare il Regno di Dio e a fare la Sua volontà come primo obbiettivo e il resto verrà da se con il Suo aiuto. E passa ancora una volta all'invito a non giudicare gli altri, ma a guardare noi stessi. Più volte ci sono riferimenti in questo senso (chi è senza peccato scagli la prima pietra). Ancora una volta io penso venga fatto un riferimento a come funziona la bilancia di Dio, ossia allo stesso modo in cui tu giudichi il tuo prossimo, anche Dio giudicherà te, per cui attento a quel che dici o pensi, perchè così sarai trattato. Matteo 7,6. Un passaggio che ancora non ho ben chiaro del messaggio di Gesù. Potrebbe riferirsi al non dispensare il vangelo agli altri in determinate situazioni, ossia potrebbe invitarci a non evangelizzare in ogni caso perchè ci sono casi in cui potremmo creare una situazione peggiore di quella che è e in questo modo dare qualcosa di valore a qualcuno che non può apprezzarlo (perle ai porci). Però più avanti Gesù stesso dirà che non serve portare il vangelo a chi gia ce l'ha, ma va portato a chi non lo conosce perchè solo così si fa dell'utile. Il messaggio potrebbe stare nel mezzo di queste meditazioni. Matteo 7,7. Qui un bellissimo messaggio. Chiedete e riceverete. Perchè se voi che siete cattivi non negate ai vostri figli, può il Padre che è buono negarlo a voi? Qui chiaramente una perla di saggezza, noi che siamo inclini al male, noi che cediamo ogni giorno e ogni giorno cadiamo in tentazione, perfino noi in questo stato non negheremmo ai figli una loro richiesta , per cui può Dio negare qualcosa a noi se glielo chiediamo? Qui io però mio sento di condividere un ragionamento: in primo luogo non possiamo pensare di comportarci male senza il minimo impegno e di pretendere che Dio esaudisca la nostra volontà ogni giorno, per cui la prima cosa è fare la Sua volontà; poi ricordiamoci la preghiera insegnata da Gesù (sia fatta la tua volontà in cielo e in terra) per cui se qualcosa non va come noi pensavamo, dovete convincervi che in primo luogo si fa come vuole Lui, perchè solo Lui sa cosa è meglio che avvenga e quando deve avvenire e ricordiamoci che la vita deve finire e solo Lui sa quando è giusto per ognuno di noi, nostro impegno dovrà quello di essere sempre pronti (vedi parabole più avanti). Ed ecco che ancora una volta ripete il concetto gia detto diverse volte: fate agli altri quello che vorreste che gli altri facciano a voi. Vorresti un pugno se sbagli? O vorresti piuttosto che ti correggano e ti facciano capire il tuo errore? Vorresti essere trattato male? O derubato? ecc cc.... Ricorda che alla fine sarai trattato come tu hai trattato gli altri qui sulla terra. Non serve giustificarsi dicendo che gli altri lo fanno a te. Matteo 7,13. Io lo trovo un bel modo di insegnare agli altri. Un breve ritornello per non abbassare la guardia: grande è la porta e larga è la via che conduce all'inferno, piccola la porta e stretta la via che porta in paradiso. Gesù ci avvisa che in molti prendiamo la porta grande che è la via più facile. Matteo 7,15. I falsi profeti vengono riconosciuti dalle loro azioni, anche se la bocca parla rettamente, ma poi le azioni sono malvagie, ecco che da qui si possono riconoscere i falsi dai veri. Questo potrebbe essere un suggerimento per l'avvenire, prima della fine dei tempi. Difatti si puo leggere in Matteo 24,15 o Marco 13,14 o Luca 21,20 un riferimento, che poi vedremo, per la profezia di Gesù verso falsi profeti che ancora devono arrivare fino alla fine dei tempi e dai quali si dovrà essere vigili e diffidare. Gesù prosegue insegnando che non tutti quelli che pensano di essere nel giusto alla fine si salveranno, ma solo coloro che faranno la volontà di Dio. Termina dicendo che si dovranno mettere in pratica i Suoi insegnamenti per essere saggi e salvi. Da Matteo 8,1 a Matteo 8,27 vengono raccontati alcuni dei miracoli da Gesù svolti. Mi fermo sul successivo, quando guarisce gli indemoniati di Gadara. Qui si vede che chi non crede, è spaventato dal miracolo di Gesù e non lo riconosce come tale, così preferiscono scacciarlo anzichè ospitarlo e godere della Sua presenza e dei suoi insegnamenti. Altra cosa su cui riflettere! In Matteo 9,9 invece Gesù viene criticato per essersi seduto a tavola con peccatori, ma lui risponde che sono proprio i peccatori che hanno bisogno della parola di Dio e non chi gia la segue e termina affermando di "essere venuto a salvare chi si sente peccatore e non chi si crede giusto". Quest'ultima frase da molto su cui riflettere, provate a pensare ad ogni nostra azione compiuta nel bene o nel male. Che cosa è bene e che cosa è male? A volte si arriva a pensare perfino che picchiare qualcuno o magari peggio sia addirittura un bene, ma se facendo del male ad una persona noi ci si crede nel giusto, possiamo dire di aver accettato Gesù? Sempre Gesù qui ci ricorda che nell'antico è scritto il volere di Dio: "Misericordia io voglio, non sacrifici". Matteo continua con Gesù che parla del digiuno e poi del vecchio e del nuovo. Molte volte ho letto e riletto senza capire mai il significato del nuovo e del vecchio. Ad ora sento che Gesù sta parlando della sua parola nelle persone. Io credo che Lui intenda dire che se venisse forzata la sua parola in persone non pronte ad accettarla, si perderebbe tutto, mentre se una persona si prepara ad accoglierla e la accetta, allora Gesù può aiutare a capirla meglio e riempire questa persona così che il nuovo otre possa accogliere il vino nuovo ed entrambi conservarsi (radicare). Si continua raccontando alcuni dei miracoli fatti da Gesù e Matteo 9 termina con una frase di Gesù: "La messe da raccogliere è molta, ma gli operai sono pochi, pregate il padrone perchè mandi operai a raccogliere". E' chiaro che Gesù chiede ai discepoli di pregare Dio affinchè mandi altri discepoli a diffondere la parola perchè le persone a cui portarla sono molte. Quanto è vera questa frase anche ai giorni nostri! In Matteo 10, Gesù da ai suoi discepoli indicazioni su come muoversi tra le persone di questo mondo e annuncia a loro le fatiche a cui si sta andando incontro a causa del Suo nome. Si può anche vedere che Gesù non chiede di insistere con un non credente fino allo stremo, anzi, dice che se qualcuno non vuol credere allora portate la parola ad altri disposti a farlo perchè chi non crede sarà giudicato in modo pesante alla fine. Ed ecco l'invito di Gesù a non temere di portare in giro la Sua parola perchè l'uomo può solo torturare o uccidere il corpo, ma non può far nulla contro l'anima. Quella è in mano a Dio e di Lui solo dobbiamo temere e termina ricordandoci che camminando nella Sua parola, non dobbiamo temere nulla perchè Lui ci sorregge. Matteo 10,32. Qui Gesù dichiara qualcosa che dichiarerà anche più tardi: Chi crede in Lui sarà salvato e lo dice affermando che "per chi dichiarerà di essere mio discepolo, anche io dirò di conoscerlo davanti al Padre" Matteo 10,34. "Io non sono venuto a portare la pace ma la discordia" Lette in modo superficiale, il senso della frase non si afferra, questo è tipico di Gesù, parla sempre in modo che solo chi vuol credere possa capire. Continua con "chi ama il padre o la madre più di quanto ama me non è degno di me .... chi non prende la sua croce e non viene dietro a me non è degno di me." Che cosa intende dire Gesù? Possiamo dire che vuole che disprezziamo i nostri familiari? No di certo! Che dobbiamo litigare tra di noi? No di certo! Io credo che il senso sia che la nostra fede deve essere posta in Dio e nel sacrificio di Gesù e se un giorno saremo costretti a dover scegliere di negare Dio per sorreggere o aiutare un nostro amico o parente, dovremo sempre scegliere Dio. Se un nostro fratello commette un crimine (qualsiasi dal più al meno grave) e noi decidiamo di aiutare (o sostenere) lui perchè è nostro fratello, non ci siamo e Gesù ce lo fa presente. Per quanto sia dura la scelta (la croce), Gesù e Dio devono sempre venire per primi. Termina quindi con "chi cerca di conservare la sua vita la perderà; chi è pronto a sacrificare la propria vita per me, la ritroverà". Chi sulla terra farà di tutto per adattarsi alle leggi di satana (principe della attuale terra, come la conosciamo) e quindi cercare di vivere al meglio senza curarsi degli ordini di Dio, perderà la vita, mentre chi seguirà la Luce (e di conseguenza avrà una vita molto dura) ritroverà la sua vita alla fine dei giorni. Matteo 10 termina con Gesù che parla di alcune ricompense che avranno coloro che accettano di ascoltare la parola. Matteo 11,2. Gesù da conferma di essere il Messia e ribadisce che chi non perderà la fede in Lui sarà beato (vedrà il paradiso). Matteo 11,7. Gesù parla dei "residenti" del paradiso. Il più piccolo di loro è comunque più grande di Giovanni il Battezzatore. Uomo scelto da Dio per preparare la strada di Gesù. Possiamo solo tentare di immaginare (senza riuscirci) a capire cosa significhi far parte del disegno finale accanto a Dio. La purezza che Lui darà alla nostra anima è qualcosa di immenso e incomprensibile per noi umani. Parlando poi della popolazione Gesù continua dicendo che tutti si lamentano sempre di tutto e invece di vedere le opere di Dio che si manifestano, trovano sempre da ridire sia che avvenga una cosa o un'altra e quindi avvisa gli abitanti di alcune città di temere per il giudizio finale in quanto non hanno cambiato vita pur avendo visto i miracoli di persona (questo potrebbe essere anche un monito per i fortunati di noi che hanno potuto assistere ad uno o più miracoli ). Matteo 11,25. Forse Gesù si riferisce al fatto che Dio sceglie spesso tra i "piccoli" della popolazione (alla persone di poco conto) e questo da speranza a chiunque di essere tra i scelti. C'è anche da tener conto che chi ha troppi incarichi e preoccupazioni in questa vita, difficilmente trova il tempo per avvicinarsi alla parola di Gesù. Così Gesù invita chiunque si senta oppresso e stanco di come va questo mondo ad avvicinarsi a Lui, in Lui si trova la pace e il peso da sopportare in cambio è cosa di poco conto (diffondere la sua parola). Matteo 12,1. Gesù parla del Sabato, giorno di riposo nel quale si dovrebbe evitare il lavoro secondo le usanze dell'antico testamento, ma Gesù spiega qui e lo riprenderà ancora con altri esempi che Dio vuole Misericordia da parte nostra verso gli altri, a Dio non interessa se lavoriamo o meno, se offriamo sacrifici (doni) o meno, Dio vuole che si rispettino i comandamenti. Ed ecco infatti che porta un esempio di guarigione della mano di un uomo in giorno di sabato, ricordando che per fare del bene, non c'è un giorno giusto e uno sbagliato, ma va sempre bene. Matteo 12,18. Gesù deve essere visto come un riferimento e una guida, come la speranza per tutti e la salvezza. Matteo 12,22. Gesù spiega che il bene lavora per il bene e il male lavora per il male. Non c'è la possibilità di fare il bene mediante il male o viceversa. Per cui finisce affermando che solo con lo Spirito Santo si può fare del bene e ammonisce chiunque dall'offendere lo Spirito Santo perchè non ci sarà salvezza per chi lo ritiene malvagio. Matteo 12,33. Gesù parlerà ancora con la metafora dell'albero e dei frutti riferito alle persone (vedi anche Matteo 7,16). Da una persona di buon cuore possono uscire solo buone parole e da una persona malvagia escono solo parole malvagie. Alla fine ognuno di noi verrà salvato oppure no, in funzione anche di ciò che il cuore ha espresso nella nostra breve esistenza. Matteo 12,38. Gesù vuole forse ammonire le persone che credono ai vari profeti o altri passaggi della Bibbia, ma che trovano difficile credere il Lui e nelle sue parole. Per cui mette in guardia sul giudizio finale a causa di questo rifiuto. Matteo 12,43. Cosa pensare delle parole di Gesù. Forse il suo riferimento è che una volta guariti dal male per opera di Dio, se non scegliamo di essere riempiti delle sue parole, rischiamo di ricadere nel male peggio di prima, in forma più grave. Matteo 12,46. Le parole di Gesù non vanno fraintese, Gesù non vuole rinnegare la propria madre o i propri fratelli biologici, ma parla in senso più alto. Lui stà affermando che chiunque crede il Lui e lo segue, gli sarà legato in senso stretto. Matteo 13,1. Cominciano le parabole, metodo con il quale Gesù insegna cosa e come è il regno di Dio. Questa del seminatore è una delle poche che spiega e lo fa probabilmente solo per farci capire qual è la chiave per interpretare il suo modo di insegnare. In questa occasione, i discepoli gli chiedono il motivo per il quale Lui usi parabole anzichè parlare in modo diretto e Gesù risponde riportando un passo dell'antico testamento e spiega poi che solo chi vuole avvicinarsi a Dio ha la possibilità di intendere le parole di Gesù e capire il messaggio, mentre chi non si sforza di combattere contro il diavolo e non si sforza di cercare la Luce, non avrà modo di capire e leggendo sarà solo confuso. La parabola del seminatore viene spiegata da Gesù in Matteo 13,18. Il seme caduto sulla strada indica chi sente parlare del Regno di Dio ma subito viene satana e porta via le parole udite e nel cuore della perone non rimane nulla. C'è forse bisogno di fare qualche esempio? Non è forse comune che appena si parli di Gesù o Dio si cominciano a vedere sbuffi o occhi che girano ad indicare che è arrivata la persona noiosa che deve guastare le feste agli altri? La verità è che ormai nessuno vuole più sentire parlare di Dio perchè viene associato ad essere dei perdenti. In realtà facciamo solo il volere di satana e in questo modo ci allontaniamo dal Regno. Poi ci sono i semi che cadono sulle pietre, che rappresentano coloro che ascoltano la parola ma alle prime difficoltà la abbandonano. Continua con i semi che cadono tra le spine che indicano le preoccupazioni di questa vita e quindi le distrazioni del vivere bene; queste cose ci distraggono dalla Sua parola per cui non la portiamo a frutto. Alla fine ci sono i semi caduti nel buon terreno che sono coloro che oltre ad ascoltare e capire, fanno fruttare l'insegnamento e quindi producono più di quanto hanno ricevuto. Ed ecco che qui si possono capire le parole di Gesù in Matteo 13,12. A chi ha molto sarà dato di più e a chi ha poco sarà tolto anche quel poco che hanno. La grande domanda è: che cosa intende Gesù con "fare fruttificare"?. Sarà sufficiente portare la sua parola ad altri, oppure bisogna anche agire in altro modo? Matteo 13,24. La parabola dell'erba cattiva. Il campo è la terra e la semente è lo Spirito Santo (che rappresenta la nostra bontà). Il nemico che di notte viene a seminare zizzania (l'erba che assomiglia al grano, ma non lo è) è satana. I contadini sono gli angeli. Il termine della parabola è significativo, Dio dice agli angeli: "Lasciate che crescano assieme (chi ha scelto Dio e chi ha scelto satana) fino al giorno del raccolto, solo allora separeremo l'erba del grano". Siamo noi a crescere scegliendo se stare dalla parte del bene o del male, non sappiamo quanto tempo ci è stato dato per arrivare ad essere maturi e di questo tempo dobbiamo scegliere cosa farne. Vedremo nelle parabole successive che non c'è mai un termine per la conversione, non c'è un peccato che non possa essere perdonato da Dio (se non l'offesa allo Spirito Santo che vedremo poi). Matteo 13,31. Gesù paragona il Regno di Dio al granello di senape. Dice che il seme è il più piccolo quando viene seminato, ma quando cresce può diventare l'albero più grande di tutti; e ancora lo paragona al lievito che messo nella farina la fa aumentare di volume. Matteo 13,44. Gesù ancora paragona il regno di Dio per farci capire com'è, come lo dobbiamo intendere e come lo dovremmo accogliere e dice che è simile ad un tesoro nascosto che uno trova e così lascia tutto il resto di ciò che ha per custodire questo tesoro. Per rafforzare il concetto lo paragona ad una perla che un mercante cerca e quando la trova vende tutto ciò che possiede pur di averla. Fin qui il suo suggerimento è di accogliere la parola di Dio e vivere pienamente per Lui e le sue leggi. Poi termina invece con un ulteriore ammonimento che ribadisce il concetto dell'erba cattiva (Matteo 13,24), ossia che il regno di Dio è simile ad una rete gettata in mare che quando viene recuperata, dentro vi si trovano pesci di tutti i tipi, sia buoni che "cattivi" e i buoni saranno tenuti, mentre i "cattivi" saranno gettati nel fuoco. Matteo 13,51. Se ho capito bene, qui Gesù sembra farci intendere che se una persona si avvicina alla parola imparandola bene e cercando di seguirla al meglio, potrà dispensarla agli altri con dei paragoni usati nella Bibbia stessa (cose vecchie) e paragoni presi dal tempo in cui vive (cose nuove). Matteo 13,53. Altra grande verità di Gesù. Un profeta o un discepolo è disprezzato sopratutto nella sua patria e dalla sua famiglia. Un minimo di auto riflessione e lo si capisce subito. Se una persona si converte e comincia a parlare di Gesù, ecco che subito gli altri ricordano solo che fino a ieri lo rinnegava o peggio. Le persone non si concentrano su ciò che dice, sul fatto che parla di Gesù e sulla parola di Dio, ma preferisce continuare a rammentare chi fosse prima la persona. Matteo 14,3. Si parla di Giovanni Battista e viene ricordato il suo sacrificio e come la sua opera abbia preparato la strada a Gesù e compiuto così la profezia della Bibbia parlando di colui che apre la strada al Figlio dell'Uomo. Matteo 14,13. La prima moltiplicazione di pani e pesci. Noi viviamo secondo delle leggi della fisica, dinamica e termodinamica ben precise. Abbiamo la prima legge della termodinamica che ci dice : "per l'energia, nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma". Pensiamo quindi al moltiplicare dal nulla il cibo. Impossibile per noi umani e impossibile perfino ad oggi accettare la possibilità che questo possa avvenire anche in un futuro lontano. Tutte le leggi sarebbero sconvolte e con esse il nostro modo di vivere e pensare e calcolare. Per cui rimane solo il fatto puro della creazione ex-novo da parte di Gesù di materia che prima non c'era. A Gesù Dio ha dato il potere di creare come in principio. Io ho sempre pensato che in tutti questi anni in cui l'uomo ha sfruttato e massacrato ogni cosa sulla terra, devastandola quasi sempre, che fosse impossibile che ancora avevamo qualcosa da prendere e ho sempre immaginato la possibilità che una forza superiore (Dio) ricreasse per noi nel sottosuolo nuove energie, oche risistemasse in qualche modo l'ordine naturale della cose. Pensiamo al fatto che si dice spesso che la natura in qualche modo si riprende sempre il suo equilibrio e il suo spazio se le viene rubato troppo. Pensiamo alle zone di Chernobyl, per noi dovevano servire migliaia e migliaia di anni per una misera ripresa anche solo della flora e della fauna, ne sono passati circa 34 di anni (1986) e sono anni che, pur con modifiche genetiche quasi a ricordarci i nostri errori, sono ritornati animali e cresciute le piante. Si termina con l'avanzo di pane e pesci sempre a ricordare che Dio non da il semplice bisogno per tutti, ma sempre in abbondanza. Matteo 14,22. Altra violazione di una legge fisica. Gesù cammina sull'acqua. Inoltre qui c'è anche Pietro che chiede a Gesù di fargli fare la stessa cosa e Gesù glielo concede, ma ad un certo punto viene meno la fede di Pietro a causa del vento (una difficoltà) e così cade dentro al lago e Gesù lo salva. Non si deve dubitare mai e avere sempre fede, anche quando le cose vanno male. Matteo 14,34. Vedendo Gesù la gente ha fede e sa che solo sfiorandolo può essere guarita e così è! Matteo 15,1. Qui vediamo un richiamo di Gesù che vale sempre nel tempo. Il richiamo è per i maestri di legge che guardano al piccolo difetto degli altri, mentre loro hanno raggirato importanti leggi di Dio solo per accumulare ricchezze. Se pensiamo bene a questa osservazione, vediamo che anche ai nostri tempi potremmo usare questa critica verso quelli che dovrebbero essere i nostri maestri di legge. Si arricchiscono e vivono nel lusso senza preoccuparsi troppo di chi non ha, venendo così meno al loro dovere. Modificano le parole della Bibbia a loro convenienza per cercare di non perdere "fedeli", che poi fedeli non sono nemmeno; in realtà per me mirano alle offerte di questi fedeli e a nulla più, invece dovrebbero tenere alla salvezza della loro anima, ma forse l'hanno dimenticato. C'è un passaggio (Matteo 15,8) molto significativo: "questo popolo mi onora a parole (sta parlando Dio), ma il suo cuore è lontano da Me. Il modo in cui mi onorano non ha valore, perchè insegnano come dottrina di Dio comandamenti fatti degli uomini". Dobbiamo meditare! Matteo 15,10. Gesù parla di ciò che rende impuro una persona e spiega che non è tanto ciò che entra in bocca a renderlo impuro (vedi antico testamento e regole), ma bensi le parole che escono dalla bocca e che vengono dal cuore. Dalle parole dice Gesù si può capire se una persona è buona o cattiva e sono queste la causa di impurità per noi, per cui dobbiamo stare attenti a ciò che diciamo dopo averlo pensato. Ne vale la pena? E' cosa giusta? Anche qui abbiamo un altro esempio che sembra portare grosse novità al nostro modo di vivere dall'avvenuta di Gesù. Sembra infatti che le regole antiche di comportamento possano in qualche modo essere abbandonate o quasi per fare posto alla frase che verrà poi ripetuta anche da Gesù: "Dio vuole misericordia e non sacrifici". Molti mi dicono che non ci si può più comportare come quando non c'erano macchine, strade e la tecnologia che abbiamo noi e che quelle regole sono impossibili da rispettare. E' ovvio, innanzitutto abbiamo preferito la strada della superbia e della ricerca del lusso terreno anzichè la Sua parola, ad ogni modo è Gesù stesso che ci ribadisce il concetto giusto di vita: i comandamenti vanno rispettati e ci vuole misericordia per tutti. Sembra facile, ma .... Matteo 15,21. Qui l'insegnamento è ampio. Abbiamo una donna straniera e pagana che chiede aiuto a Gesù e Gesù inizialmente finge di non volerla ascoltare, poi ad un certo punto si rivolge a lei dicendole che Lui è qui per il popolo eletto d'Israele e non per i non eletti ed insiste con un esempio: "non è giusto togliere il pane ai propri figli per darlo ai cani". La mia interpretazione è questa: "Non è giusto che Io aiuti chi non fa parte degli eletti". Era questo che Gesù intendeva? No di certo, Lui è venuto per tutti e non solo per pochi, lo dimostrano più e più volte le Sue parole che ci hanno tramandato attraverso i Vangeli, per cui Lui voleva solo farci capire che pur essendo noi i non prescelti, alla fine se abbiamo fede in Dio e in Lui, comunque verremo salvati. Ed ecco infatti che la straniera risponde a Gesù che mentre i figli mangiano, i cani possono raccogliere le briciole che cadono dalla tavola, come a dire che ci possiamo anche accontentare di poco, ma quel poco ci permette di andare avanti e vivere. Così Gesù dice "donna, la tua fede è grande" e porta a termine anche con lei la Sua opera e guarisce la figlia malata. Matteo 15,29. Gesù guarisce ogni tipo di male e tutti lodano Dio per la grazia ricevuta. Qui vediamo la potenza del Cristo che guarisce e perdona i peccati di ognuno e vediamo pure che le persone che vengono aiutate sono a Dio riconoscenti. E quando sarà il momento di ricordarsi di Gesù nel Suo momento di difficoltà? La gente guarderà dall'altra parte e Gesù verrà crocifisso per la nostra salvezza. Anche qui forse dovremmo meditare sul fatto che quando abbiamo bisogno siamo sempre pronti a chiedere aiuto, ma quando dobbiamo darlo, ci giriamo dall'altra parte. Ci vuole più altruismo! Matteo 15,32. Ancora una volta Gesù fa il miracolo della moltiplicazione di pani e pesci, ancora una volta viola le regole del nostro mondo e crea materia nuova e ancora una volta Dio mostra che non da semplicemente ciò di cui abbiamo bisogno, ma da in abbondanza e infatti avanzano pure del cibo. Matteo 16,1. Coloro che non credono che Gesù sia il Messia, pretendono di vedere un miracolo, ma Gesù risponde loro che si dovranno accontentare del segno di Giona (della balena, antico testamento). Il riferimento di Gesù è alla sua morte e al fatto che rimarrà sepolto tre giorni nella terra prima di resuscitare. Se non vogliamo credere, non possiamo pretendere di vedere i miracoli che ci circondano. E' il concetto della luce che Gesù esprimerà poi in parabole, più crediamo e più siamo nella luce, mentre più ci comportiamo male e più siamo nell'oscurità. Subito dopo Gesù mette in guardia i suoi discepoli dall'insegnamento (lievito) dei farisei e sadducei del tempo. Ad oggi se vogliamo, potrebbe essere sempre un monito per noi tutti di stare attenti all'insegnamento di coloro che dovrebbero essere le nostre guide supreme (nella chiesa) e invece li vediamo corrotti e agiati nel lusso preoccupati solo della posizione che occupano e della gente importante attorno a loro. Anche se questo succede, noi dobbiamo essere legati a Gesù e non agli esseri umani che falliscono come guide e dobbiamo ricordare che la parola di Dio è perfetta e sempre giusta e vera. Matteo 16,13. Qui Gesù ci rivela che l'apostolo Simone (figlio di Giona) chiamato Pietro, sarà il detentore delle chiavi del Regno di Dio. Siamo sempre stati abituati a vedere film o scene anche divertenti dove in paradiso ci sia questo Pietro con le chiavi in mano, ma io credo che il riferimento significativo sia nelle parole di Gesù verso Pietro, ossia: "ciò che proibirai sulla terra, sarà proibito anche in cielo e sarà così anche per ciò che permetterai". Quindi mi sembra di capire che le chiavi di Pietro siano paragonabili a dei regolamenti. Matteo 16,21. La frase finale ci fa capire quanto male noi umani siamo abituati a ragionare. Anche solo desiderare che le cose vadano sempre bene è sbagliato, perchè serve anche il momento difficile per rendersi conto di quanto siamo fortunati per ciò che abbiamo. Matteo 16,24. Condizioni per seguire Gesù. Chi vive pensando a se stesso alla fine perderà la vita e per quanto avrà guadagnato nel mondo, non potrà comprarla di ritorno. Mentre chi segue il Suo insegnamento (portando la propria croce), alla fine avrà la sua ricompensa in base ai frutti dati. Questa condizione deve fare riflettere tutti per capire che vivere nell'egoismo e nel continuare ad arricchirsi a sproposito non è la scelta giusta, ignorare le necessità del prossimo porta sulla strada della morte. Matteo 17,1. Un ulteriore prova sul fatto che Gesù è il Messia promesso dalla Bibbia e la conferma che Giovanni il Battezzatore è il profeta Elia che spiana la strada a Gesù. Matteo 17,14. I discepoli non riescono a scacciare un demone da un ragazzo e Gesù dopo averlo fatto, dice a loro che solo con un minimo di fede avrebbero potuto farlo anche loro. Un avvertimento per tutti noi, aver fede sopra ogni cosa e senza mai dubitare, con la fede possiamo ottenere tutto il necessario. Matteo 17,22. Gesù annuncia per la seconda volta il suo destino che ben conosciamo. Matteo 17,24. Nonostante Gesù sia figlio di Dio, preferisce non creare problemi che possano far parlar male di Lui o del Padre e così decide che anche Lui paga le tasse ai re di questo mondo. Una lezione che ci insegna forse a capire che nonostante possiamo nella vita incontrare regole ingiuste, non dobbiamo creare disordini per assecondare e servire ugualmente. Matteo 18,1. Per entrare nel regno di Dio, Gesù ci dice che ci dobbiamo fare piccoli come un bambino e come il bambino loro diventare. Probabilmente significa che dobbiamo diventare semplici come loro, vivere la vita allo stesso modo di loro. Avevamo forse mille preoccupazioni quando eravamo piccoli? Ci preoccupavamo forse di ogni possibile problema che poteva nascere in futuro? E se avevamo qualcosa in mano, non lo condividevamo forse con i nostri amici? E termina dicendo che chi accoglie un bambino per amore verso Gesù, accoglie Gesù stesso. Matteo 18,6. Guai a coloro che provocano motivo di perdita della fede in altri fedeli. Qui Gesù esorta in modo forte, se è la tua mano che ti fa peccare, tagliala perchè è meglio arrivare nel Regno di Dio senza una mano piuttosto che non entrarci per averle conservate entrambe. Forse impegnandosi seriamente, si può evitare di perdere un arto o una parte del corpo qualsiasi e salvarsi ugualmente, ma ci vuole molta convinzione e perseveranza. Il male è attorno a noi e dobbiamo cercare in ogni modo di evitarlo, se non ci riusciamo, dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato e poi migliorare per evitare di ricaderci ancora e ancora. Matteo 18,10. Gesù si rivolge a tutti facendoci capire che nessuno di noi è escluso dal pentirsi e dal seguirlo, finchè siamo vivi abbiamo tempo per redimerci e lo fa con un esempio. Se un pastore ha 100 pecore e una si perde, non va forse in giro alla ricerca di questa pecora per ritrovarla e riportarla indietro? Così dice anche Dio spera che noi torniamo a Lui. Gesù ci rivela pure che in cielo tutti noi abbiamo angeli che ci seguono, facciamo in modo che non debbano vergognarsi di noi di fronte a Dio. Matteo 18,15. Qui Gesù ci insegna come ci dobbiamo comportare nel caso dovessimo subire un torto, invece di litigare, si deve parlare con la persona che ce lo ha fatto e se questa non vuole ascoltarci, provarci ancora e ancora con l'aiuto di altre persone della comunità. Alla fine se anche questo non funziona lo si considera come estraneo e lo si lascia alla sua vita nella speranza che torni sulla giusta via. Matteo 18,18 invece mi è poco chiaro, le regole su ciò che è concesso o no non le facciamo noi ma Dio. Forse la traduzione che ha più senso è quella con il verbo legare. Ossia, tutto ciò che avremmo accettato a livello spirituale lo avremo anche in cielo e ciò che avremo rifiutato in terra verrà rifiutato anche in cielo. O forse il messaggio riguarda il modo in cui noi saremo giudicati, ossia, per esempio se perdoniamo allora saremo perdonati e viceversa, se opprimiamo saremo oppressi e viceversa e così via, sempre a livello spirituale.Poi Gesù continua assicurandoci che se almeno due persone si riuniscono per chiedere a Dio qualcosa nel nome di Gesù, Gesù stesso sarà in mezzo a loro e quindi Dio lo concederà. Matteo 18,21. Eccoci al richiamo della preghiera insegnataci da Gesù (Matteo 6,9) , con una parabola Gesù ci insegna che allo stesso modo in cui noi perdoneremo il nostro prossimo, anche noi verremo perdonati. Matteo 19,1. Gesù spiega di nuovo il concetto di matrimonio e adulterio, non è concesso divorziare (se non per relazione illegale) e unirsi ad un'altra persona perchè così si commette adulterio. L'uomo non separi ciò che Dio ha unito in una sola cosa. Matteo 19,10. Gesù prosegue spiegando i motivi per cui alcuni non si sposano. Incapacità fisica dalla nascita, non volersi sposare a causa di come le altre persone hanno influito sulla persona (abusi, errato insegnamento, ecc), o perchè senza unione con un altra persona si è più liberi di servire meglio il Regno di Dio secondo proprio criterio senza essere talvolta in disaccordo con l'altro. Matteo 19,13. Ancora Gesù dice che il Regno di Dio è per quelli che sono come i bambini, forse perchè loro accettano meglio ogni cosa senza domandarsi troppo, senza troppe preoccupazioni. Matteo 19,16. Parabola del ricco. Qui Gesù ci spiega che è difficile per un ricco entrare nel Regno di Dio. Più in generale ci dice che per chiunque è impossibile salvarsi perchè come umani noi siamo cattivi, ma conclude che per Dio nulla è impossibile. La ricchezza purtroppo corrompe e rende le persone convinte di avere un potere enorme sopra gli altri e di poter comprare tutto, ma più volte Gesù dirà che possiamo anche comprarci il mondo interno, ma alla fine il mondo rimarrà qui e noi andremo di fronte a Dio con le sole azioni commesse e non con le proprietà. Il denaro chiama altro denaro e si diventa avidi cadendo in un vortice buio che non finisce più. Satana mette alla prova Gesù all'inizio del suo percorso (Matteo 4,1) e gli offre tutto il mondo pur che Lui si inginocchi ai piedi del maligno. E' sotto gli occhi di tutti che nei nostri giorni il denaro si accumula solo con furbizia e inganno e solo con avidità e sfruttamento di altri che vivono peggio di chi si arricchisce, come sarà stato nel passato? E come sarà nel futuro? Ed ecco la predizione di Gesù che farà altre volte nel Vangelo di Matteo, ma con significati diversi. Qui dice che molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi, riferendosi alla posizione che le persone occupano per "importanza" nel mondo. Matteo 20,1. Parabola degli operai nella vigna. In questa parabola viene mostrato come funziona il Regno di Dio, gli operai (umani) che vengono chiamati a lavorare nella vigna (che si comportano secondo il volere di Dio, faticando molto in questa vita) , vengono chiamati nelle varie ore della giornata (chi da giovane e chi via via più vecchio negli anni), ma alla fine della giornata (della vita), ad ognuno di loro che ha lavorato per il padrone (per Dio), viene data la medesima paga per lo stesso tipo di lavoro svolto. Ed ecco che se chi ha lavorato di più di altri si lamenta per questa cosa che a noi umani sembra ingiusta, ma per Dio (la cui bontà è immensa) è giusta, allora queste persone verranno messe a tacere perchè Dio da quel che ha promesso, nulla di più e nulla di meno per chi si converte in tempo (prima di morire). E qui Gesù ripete che molti degli ultimi (a convertirsi) saranno i primi, e molti dei primi (a convertirsi) saranno gli ultimi (perchè cadono nel pensiero di meritare molto più degli altri). Matteo 20,17. Ancora una volta Gesù annunzia ciò che deve avvenire, la sua fine. Come noi ormai sappiamo, tutti sono stati peccatori e colpevoli verso Gesù, infatti i maestri di legge lo hanno giudicato colpevole e i pagani lo hanno deriso e insultato, le stesse persone che fino a pochi giorni prima lo osannavano per i suoi miracoli, ecco come trattiamo Gesù che si è preso sopra di Lui i nostri peccati e ci permette la salvezza dell'anima e quindi la vita eterna se solo crediamo nella Sua esistenza e nel Suo sacrificio. Matteo 20,20. Ancora viene trattato il tema di chi sia o diventi più importante e Gesù lo semplifica ancora una volta facendoci capire che nel Regno di Dio non funziona come sulla terra, non si tratta di avere potere sugli altri e più denaro o influenza degli altri, ma si tratta di avere maggior umiltà. Chi più serve e chi più si mette al servizio degli altri facendo il bene voluto da Dio e più avrà un domani come ricompensa. Nemmeno Gesù è venuto per essere servito ma per servire noi tutti, per cui chi siamo noi per ritenerci superiori a Lui. Matteo 20,29. Altro miracolo per i ciechi. Matteo 21,1. Ecco che qui viene descritta l'entrata di Gesù a Gerusalemme e come detto poco fa, viene descritto il modo in cui le persone lo acclamano e lo glorificano riconoscendolo come Signore e siamo a pochi giorni dalla Sua crocifissione. L'essere umano dimentica in fretta. Matteo 21,12. Gesù scaccia i mercanti dal tempio. Chissà cosa farebbe al giorno d'oggi Gesù in molti dei templi del Signore. Chissà se la scalata al potere vaticano sia cosa gradita a Dio e se il modo in cui vivono sia cosa a Lui gradita. Ma la critica va fatta anche a noi che entriamo nel tempio di Dio e invece di essere li per Lui e chiedere perdono dei nostri peccati, in molti siamo li solo per criticare gli altri come sono vestiti o come vivono la loro vita, mancando di rispetto in tutto per tutto al Suo nome. Matteo 21,18. Nuovamente Gesù ci dice che ogni cosa che chiediamo nella preghiera la otterremo, ma solo se avremo fede e nessun dubbio. Questa è una cosa straordinaria e ci fa pensare molto sul fatto che noi abbiamo veramente pochissima fede. Quando invece vediamo o leggiamo dei miracoli avvenuti, ecco che li c'è un esempio di fede da seguire, o comunque un intervento di Dio che si è manifestato per attirare la nostra attenzione che potrebbe essersi spenta o raffreddata, così anche in queste opere dobbiamo vedere un punto di sostegno in Lui. Matteo 21,23. Questa parte forse ci dovrebbe far pensare alle cose che accadono nel mondo durante la nostra vita. Vogliamo credere che sia tutta opera dell'uomo o di Dio? E a pensarci bene, non sappiamo rispondere a questa domanda, perchè in alcuni casi vorremmo dire che è opera dell'uomo, mentre in altri che è opera di Dio, mentre in altri ancora è difficile essere certi su chi sia il reale protagonista. Dio ci lascia la libertà di scegliere in che modo vivere, per cui noi siamo liberi di seguire o meno il Suo insegnamento, Lui con il Suo amore ci aiuta dandoci ogni cosa di cui abbiamo bisogno e lascia che Satana ci metta alla prova non oltre il nostro limite di sopportazione e lo lascia fare perchè vuole che riflettiamo sulla differenza tra bene e male e vuole che viviamo secondo misericordia e amore per il prossimo. Matteo 21,28. Parabola dei due figli. Qui il concetto è chiaro, Dio ci chiama tutti per entrare nel Regno Suo chiedendoci di fare il Suo volere, ma ci sono alcuni che prima dicono "no", ma poi cambiano idea e fanno la Sua volontà e queste persone possono salvarsi. Mentre altri rispondono alla chiamata e magari per un periodo seguono pure la parola, ma poi lungo il cammino della vita si perdono e cambiano idea, smettono di fare la Sua volontà e così Gesù ci dice che i primi passeranno davanti ai secondi. E' un concetto che ha gia trattato Gesù, ha gia detto infatti che c'è tempo fino all'ultimo giorno della nostra vita per cambiare modo di vivere, ma ci mette in guardia perchè noi non sappiamo quando è il nostro ultimo giorno. Matteo 21,33. Parabola della vigna e dei contadini omicidi. Anche qui il messaggio è chiaro, il padrone della vigna è Dio, la vigna è la terra, i contadini siamo noi e i servitori del padrone sono i profeti, il figlio è Gesù. Così, come nel passato hanno rifiutato prima i profeti e poi perfino Gesù e l'hanno messo in croce, anche noi oggi se non accettiamo la scrittura è come se rifiutassimo i profeti, ma abbiamo sempre Gesù in cui credere, ma se anche di Lui non ci importa e se anche in Lui non vogliamo credere, allora è come se lo mettessimo in croce perchè anche allora non Gli hanno creduto. Matteo 22,1. Parabola del banchetto di nozze. Qui come si legge, Dio manda i suoi inviti a prepararsi per andare al Suo Regno, ma in molti rifiutiamo di andare, così Dio insiste ancora di più, ma noi testardi rifiutiamo un'altra volta ed ecco allora che Dio chiama tutti e chiunque può entrare se lo vuole, ma poi se non si è preparati a dovere, si viene gettati nel fuoco eterno. Come prepararsi nel modo giusto? Credo che ognuno lo debba sentire a suo modo, ognuno deve seguire la voce interna che gli suggerisce come fare per migliorarsi, per poter fare la volontà di Dio. Matteo 22,15. La famosa frase di Gesù. "Quello che è dell'imperatore datelo all'imperatore, ma quel che è di Dio datelo a Dio". Gesù non ci vieta di vivere la vita secondo la routine che ne viene, secondo le regole che ci siamo fatti, secondo le nostre leggi, ciò che però ci dice di fare è di seguire i comandamenti in primis e di credere in Lui e nel Suo sacrificio fatto per noi. Sicuramente non dobbiamo dare niente di materiale a Dio, in quanto è Lui stesso che ha creato ogni cosa e che permette ogni cosa, per cui non ha senso che noi diamo a Lui qualcosa, noi possiamo solo ringraziare ogni giorno per quel che abbiamo, per i doni sia spirituali che materiali che abbiamo ottenuto. Dobbiamo amare e rispettare il prossimo anche se è veramente difficile da fare in molti casi. Seguire la strada della violenza è la cosa più facile, mentre seguire il perdono e l'umiltà è una salita in verticale, ma Dio ci da la forza per seguire questa strada e una volta presa ci rendiamo conto che tutto sommato non siamo soli e non è nemmeno così complicato. Matteo 22,23. Gesù conferma la risurrezione. E' una conferma importante per noi, perchè non lascia spazio a dubbi di alcun tipo. Una riflessione: qui Gesù dice che Dio è il Dio dei vivi e non dei morti e dice anche che è stato detto per noi. Viene da pensare che noi attualmente siamo in una forma di morte e che passeremo alla vita solo dopo (quando la forma umana sarà morta), per cui mi chiedo, se questo è giusto, allora quando Gesù dice che ciò che chiederemo a Dio in nome di Gesù stesso, Dio ce lo darà, parla di quando saremo finalmente vivi o di adesso in forma umana? Matteo 22,34. I due comandamenti più importanti sono: "Ama il Signore tuo Dio con tutto te stesso" e "ama il prossimo tuo come te stesso". Qui c'è molto da riflettere. Nel primo si può dire che basta semplicemente accettare Dio come unico Dio nostro creatore, ma non è così facile come sembra. Noi viviamo costantemente attaccati al denaro come unico potere sulla terra che ci da modo di vivere secondo una dignità che solitamente è direttamente proporzionale alla quantità che ne possediamo, o almeno così pensiamo. Molte volte chi possiede denaro in quantità lo possiede facendolo o avendolo fatto sulle spalle di altra gente sfruttata e questo non è amare Dio, ma amare il denaro e Gesù ha più volte fatto riferimento alla difficoltà di entrare nel Suo Regno per gente così. Ho letto di recente l'intervista fatta a uno dei vincitori del superenalotto, è passato da un momento di gioia per aver finalmente ogni cosa (terrena) alla disperazione per quanto si sentisse solo e abbandonato o accerchiato da sanguisughe venali. E' questo quello per cui viviamo? Di ciò che conquistiamo sulla terra, non portiamo via nulla, tutto rimane qui e tutto è destinato a deteriorasi, eccetto le cose volute da Dio, amare il prossimo e vivere secondo la Sua volontà. Ma cosa significa ama il prossimo tuo come te stesso? Me lo sono chiesto molte volte. Io non posso, per quanto mi sforzo, amare uno stupratore o un pedofilo, o un assassino, o chi sfrutta in modo bestiale altre persone e nemmeno chi maltratta animali e piante in modo selvaggio (vedi numerosi video sulla sperimentazione di farmaci su animali e piromani). Per cui ho pensato, io vorrei dar fuoco ad una foresta? No di certo, mi odierei a morte per questo e quindi posso amare una persona che commette questo? In Matteo 18,18, Gesù dice che tutto ciò che avremo proibito sulla terra, sarà proibito anche in cielo e viceversa. Era riferito a tutti? E se è così, si riferiva forse al fatto che se uno accetta che il piromane è buono allora vivremo in una zona dove i piromani sono ben accetti e non più visti come maligni (e quindi anche gli incendi)? E' complicato! E mi sa che non sono sulla giusta via. In tutti c'è il buono perchè in tutti Dio ha messo lo Spirito Santo, ma molti hanno deciso di nasconderlo e farlo soppiantare dal male. Dovremo quindi cercare di tir fuori il buono da tutti? E come fare? Molte volte si legge nella bibbia che solo Dio decide chi chiamare a se. Ma questo cosa significa? Forse siamo giustificati a comportarci male perchè significa che Dio non ci ha chiamati? No di sicuro, ricordiamo che Gesù ha detto: "Io sono fuori che busso alla porta di tutti, se uno vuole aprire, io entro, se uno non vuole aprire io resto fuori". Per cui siamo noi a dover scegliere chi vogliamo essere e chi vogliamo accettare, se Dio o satana. Quando avremo fatto la nostra scelta e avremo la forza di tener testa al male, allora verremo chiamati sulla via di Dio ognuno a nostro modo. Tornando a noi quindi, se uno è un assassino non dobbiamo amarlo? Quel che penso io è che se quell'assassino si pente veramente del suo gesto, allora significa che stà cercando la via della luce e noi abbiamo il dovere di accettare questo enorme sforzo e quindi a nostra volta perdonare il suo gesto e provare ad amare il nuovo lui. Ricordo infatti una parabola di Gesù dove ci viene insegnato che se noi non riusciamo a perdonare un peccato ad un altro, come possiamo chiedere domani a Dio di perdonarci valanghe di peccati? Matteo 22,41. Nella Bibbia viene profetizzato che il messia sarà discendente di Davide e di fatto noi sappiamo che Gesù discende per nascita da lui. Ma Gesù un giorno chiede: "come fa il Messia a discendere da Davide, se Davide stesso mosso dallo Spirito Santo dice che il Signore Dio ha detto al suo Signore (Gesù): Siedi alla mia destra finchè metterò i tuoi nemici come sgabello sotto i tuoi piedi?" Significa che Gesù non può essere il Messia? No di certo! Questa è solo la spiegazione di quando Gesù dice: "Io Sono". Gesù è il figlio di Dio ed è sempre Stato, solo che come dice una delle Sue parabole, ad un certo punto Dio l'ha mandato per vedere se almeno del Figlio avremmo avuto rispetto e così è stato mandato a sacrificarsi per i nostri peccati e quindi per la nostra salvezza, la Sua morte e risurrezione è servita come gesto di purificazione per le nostre anime, a noi è chiesto di credere anche senza aver visto personalmente Gesù. Chiedo a molte persone se credono o meno in Gesù o in Dio e solitamente sento che è più facile accettare che tutto ciò che conosciamo sia sempre esistito per un puro caso che non il fatto che Dio esista. Io cerco di far riflettere su una cosa: l'uomo cerca di dare una spiegazione ad ogni evento del passato. Abbiamo il big bang come spiegazione della formazione dell'universo? No, questo è ciò che ci hanno insegnato a scuola, in realtà il big bang ci insegna come ad un certo punto nel passato, l'universo abbia cominciato ad evolversi ed evolve tuttora. Le condizioni estreme con innumerevoli variabili infinitesime che se anche solo una non si trova in modo esatto non avrebbe portato al succedere del big bang è di per se gia una prova di Dio, ma per i più scettici è più facile credere che nei milioni e milioni di anni prima o poi è successo. Ok. Analizziamo allora come i corpi celesti rimangono in perfetto equilibrio tra loro? Una misera variazione dell'angolo terreste ci farebbe morire tutti, una variazione della velocità di rotazione sull'orbita ci fare andare verso il sole o troppo lontani dal sole, un caso anche questo? Sono milioni di anni che tutto resta in perfetto equilibrio grazie al caso? Per me anche qui si ha una prova di Dio. Ma per gli scettici, un caso. Ok. Andiamo avanti. L'inizio della vita. E' più facile accettare che Dio abbia creato la vita o che per un caso fortuito delle molecole esistenti in chissà quale modo (chi le aveva create?) sono cadute anche sulla terra finendo nel mare e nei fiumi e che sempre per un caso fortuito siano riuscite a svilupparsi in qualcosa di più grande fino a diventare pian piano qualcosa di vivente? Capace di pensare in qualche misero modo? Capace di provare sensazioni? E di qui a diventare non una specie unica ma milioni di specie viventi in forma di animali, uomini e piante? Davvero siamo capaci di arrivare ad accettare un caso così improbabile piuttosto che un unico Dio che ha fatto tutto il lavoro? Se è così perchè adesso dobbiamo essere noi ad incrociare le specie per crearne di nuove e non è la natura a continuare il lavoro? Ah si, ci vogliono milioni di anni perchè succeda dicono gli scettici, giusto. Senza parlare del fatto che alcuni ci siamo evoluti a sangue caldo altri a sangue freddo, altri come le api con una sorta di linfa e ancora per non parlare delle milioni di differenze non solo estetiche ma anche di capacità pratiche, pensate proprio alle api a cosa sanno fare, a cosa sanno creare. Un caso? Proseguiamo. Quante guerre , distruzioni da parte dell'uomo e da parte della natura ci sono state anche solo negli ultimi 2000 anni? Come si fa a pensare che se non ci fosse Dio che ci aiuta a sistemare e a ripristinare il pianeta, ancora saremmo qui a parlare di un pianeta. Pensate a Chernobyl, l'uomo l'ha abbandonata dopo il disastro del 1986 dicendo che ci sarebbero voluti almeno 1000 anni perchè le piante e gli animali fossero tornate a crescere a alla normalità; siamo nel 2019,poco più di 30 anni e andate a vedere cosa la natura senza la presenza e l'aiuto dell'uomo è riuscita gia a darci, contro ogni nostra previsione, anche la più positiva. Questo significa che possiamo combinare qualsiasi cosa tanto c'è Dio che la sistema? Come è scritto, a noi la scelta di cosa fare e a noi le conseguenze poi se non arriveremo mai a pentirci delle nostre azioni. Termino con un altro punto su cui riflettere: la nostra scienza ci insegna che parlando di energia e quindi di materia: "nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma". Per cui le nostre regole e la nostra vita è regolata in funzione di questa legge, ma se così è: allora cosa ha creato il primo stato fisico della materia, è sempre esistito? Quindi è più facile credere che sia sempre esistita questa energia e che ad un certo punto ha dato origine al Big Bang e da li il resto detto prima con tutti i casi elencati, piuttosto che credere ad un solo Dio sempre esistito che ha deciso la creazione dell'universo intero? Matteo 23,1 e 23,13. Gesù parla dell'ipocrisia. Ognuno di noi è decisamente in colpa in questo senso. Gesù si rivolge ai maestri di legge, verso coloro che hanno il compito di insegnare le parole della Bibbia e ci dice di ascoltare le parole ma di non fare come fanno loro. Il messaggio è chiaro, se noi vogliamo mettere in pratica la parola di Dio, dobbiamo essere umili e servi degli altri, se invece facciamo di tutto per avere importanza in mezzo alla gente, per farci dare dei titoli per distinguerci dagli altri a livello sociale e se il bene lo facciamo solo perchè gli altri sappiano che lo facciamo, allora come gia detto da Gesù, abbiamo gia avuto qui sulla terra il nostro premio. Volevi che gli altri ti ritenessero più importante? Ci sei riuscito? Sei gia stato premiato! Non avrai altro da Dio. Più volte Gesù ci dice di fare il volere di Dio per amore verso Dio e non per avere gloria da parte di altri uomini. I nostri maestri di legge hanno imparato queste parole di Gesù? Noi le abbiamo imparate? Matteo 24,1- 24,43. Gesù parla della fine, o meglio parla di ciò che deve accadere prima che la fine abbia inizio e ci mette in guardia affinchè noi non cadiamo in tentazione di credere a falsi messia o a falsi profeti e ci chiede di resistere anche quando le cose vanno male, perchè saremo tentati di abbandonare Dio a causa del malessere in cui saremo, ma se resisteremo, saremo salvati. Quando le cose vanno bene, è facile pensare che difficilmente abbandoneremo la retta via, ma quando le persone di offendono o quando ti accusano, o ancora quando i problemi ci affliggono sembrando insormontabili e non terminare più, è lì che il male picchia più forte e ci tenta, ed è li che noi siamo portati a pensare che la strada scelta è troppo in salita (ma Dio non permette che siamo messi alla prova più di quanto non possiamo sopportare) e che se ci concentrassimo solo sul vivere in modo furbo, ecco che le cose andrebbero a posto da sole (e avremo la nostra ricompensa terrena, perdendo quella dopo la morte). Dobbiamo vigilare molto anche su di noi. Matteo 24,45. Il riferimento del servo fedele è per tutti noi che scegliamo Gesù come pastore. Se facciamo la nostra parte fino alla fine dei nostri giorni, beati noi, ma se vedendo che niente accade, ci stanchiamo di fare il bene e cominciamo a fare come gli altri che non seguono Gesù, allora anche noi verremo messi con i malvagi . Ancora una volta Gesù ci mette in guardia, beato colui il cui amore non raffredda. Beato colui che resiste fino alla fine. Matteo 25,1. In questa parabola Gesù insiste nel metterci in guardia sull'essere pronti per la venuta del Regno di Dio. Chi sarà preparato sarà salvato, chi invece ha preferito prendere le cose alla leggera, non sarà riconosciuto da Gesù e verrà lasciato fuori. Matteo 25,14. Parabola delle monete d'oro. Qui c'è da ragionare bene. Forse che Gesù ci sta dicendo che dobbiamo diventare il più ricchi possibile per avere un posto nel Regno di Dio? Si, esattamente! Ma non si parla certo di denaro, ma di fede, opere buone e di portare la Sua parola agli altri. In questa parabola possiamo vedere che Gesù parla di 500 monete d'oro dicendo che sono "cosa da niente" (a quel tempo era un'immensa fortuna economica) e continua dicendo che avendo fatto fruttare in cosa da poco avrai molto di più in cose che sono molto più importanti. Visto che non si parla di denaro pur essendo il paragone una fortuna, significa che se avremo fatto una fortuna di opere buone, la ricompensa sarà immane. Ed è interessante vedere che Gesù conferma anche che ad ognuno viene dato da investire tanto quante sono le sue capacità, quindi non dobbiamo pensare di dover riuscire in ogni opera come riescono anche gli altri, ma dobbiamo seguire la voce interna che ci guida verso quello che è il nostro destino e che ci aiuta a capire quali sono le nostre capacità. C'è chi aiuta le persone con il denaro o gli oggetti, chi fa volontariato, chi parte per missioni in zone dove c'è di bisogno o chi aiuta secondo quello che sa fare (come i medici per esempio o chi porta la parola di Gesù agli altri). Leggendo inoltre si vede anche un'altra cosa. Chi, della piccola o grande fortuna che Dio gli ha dato, invece di farla fruttare, la mette sotto terra, ossia non ne fa uso e non la coltiva per averne un frutto più o meno grande, ecco che verrà punito e non avrà il premio finale. Ed è con questo che si spiega la frase finale che sembra qualcosa di contraddittorio da parte di Gesù: "Chi ha molto riceverà di più e a chi ha poco verrà tolto anche quello". Ancora una volta non parliamo di denaro, ma si parla di aver coltivato e accresciuto l'anima nel bene, per cui chi avrà fatto fruttare la sua anima nel bene, riceverà ancor di più, mentre chi avrà optato per il male o anche solo non scelto ne l'una ne l'altra, gli verrà tolto anche il poco che aveva e non entrerà nella città nuova. Matteo 25,31. Qui Gesù dice chiaramente ciò che dobbiamo fare come opere: dar da mangiare, da bere, vestiti, cure, ospitalità e aiuto psicologico a chiunque ne ha di bisogno. Ogni volta che lo si fa ad una persona è come lo si facesse a Gesù e allo stesso modo, ogni volta che si preferisce egoisticamente non farlo ad una persona è come se si rifiutasse a Gesù in persona. Alla fine i giusti entreranno, mentre i cattivi no. Capita talvolta di essere per strada e vedere i mendicanti chiedere l'elemosina. Qui è indubbio chiederci se sia veramente una persona che ha bisogno, oppure se si tratta di qualcuno che ci marcia sopra, che si mette lì solo perchè ha poca voglia di fare, o perchè spera nella bontà d'animo di chi passa per avere un qualcosa in più da spendere per le proprie necessità o futilità della vita. La domanda è: devo aiutare chiunque a prescindere, oppure posso in qualche modo discernere se ho un dubbio? Ognuno risponde per se a questa domanda, io posso solo aggiungere che nel dubbio di dire no a Gesù, è meglio dare anche a chi non ha davvero di bisogno, ricordando che la vendetta è di Dio. Matteo 26,1. Da qui in poi viene descritto il tradimento verso Gesù da parte di Giuda Iscariota, il processo fino alla condanna, il pentimento di Giuda per quel che ha fatto e quindi la morte e resurrezione di Gesù. I maestri e sacerdoti del tempo non l'hanno riconosciuto come Messia, avevano paura che potesse rubare loro il potere sugli uomini e quindi hanno preferito togliere il problema alla radice, si è compiuto quanto previsto nell'antico testamento. Grazie a questo sacrificio ora noi abbiamo la possibilità di salvarci vivendo come piace a Dio e pentendoci veramente dei nostri errori.